QUANTE PIE DONNE SI RECARONO AL SEPOLCRO?

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Per capire come mai i 4 Vangeli non raccontino la Resurrezione di Cristo allo stesso modo, farò un esempio:

Supponiamo che 4 persone, la stessa sera, vadano distintamente presso lo stesso luogo incontrando le medesime persone. Di ritorno a casa, tutti e 4 scrivono su internet il loro resoconto della serata. Ebbene, leggendo tali racconti, noteremo senz’altro un certo numero di concordanze ma anche delle differenze a cominciare dal modo di scrivere dei 4. Finanche il riassunto della serata potrebbe presentare notevoli diversità da un racconto all’altro fino a quasi dubitare si fossero recati tutti nello stesso posto al medesimo momento. Supponiamo, poi, che i 4 abbiano incontrato delle persone (cosa assolutamente plausibile). Uno dice di aver incontrato e parlato con Tizio. Un altro racconta di aver incontrato Caio (senza menzionare, però, il Tizio di prima). Un altro dice di aver incontrato e parlato sia con Tizio che con Caio. Infine, il quarto, non menziona né Tizio, né Caio ma un certo Sempronio. Ebbene, seguendo il ragionamento (ragionamento si fa per dire), di quelli che criticano i Vangeli, dovremmo chiederci chi ci fosse veramente, quella sera assieme ai 4 di cui sopra. C’era solo Tizio o c’era solo Caio? C’erano entrambi o c’era il solo Sempronio? La risposta più logica è che ci fossero tutti loro (e che ce ne fossero anche altri); i 4 racconti in questione differiscono nei particolari non perché ciascuno abbia inventato qualcosa o perché fosse un mistero chi fosse con loro quella sera; semplicemente uno ha ritenuto opportuno raccontare le cose in un modo piuttosto che in un altro o di menzionare il solo Tizio anziché gli altri. Torna così il discorso circa il diverso stile letterario usato dagli autori della Bibbia. Un discorso, tutto sommato, piuttosto facile da comprendere ma che tanti, purtroppo, si ostinano a non voler capire.

Il fatto che un evangelista scriva che sotto la croce ci fosse anche la madre dei figli di Zebedeo (mentre un altro non la menziona) non significa che uno dei due sia in errore. Dicasi lo stesso per il racconto del mattino dopo il sabato.