PERCHE' LA GENESI NON SPIEGA LA CREAZIONE IN MODO SCIENTIFICO

Dio avrebbe potuto, senz’altro, fare in modo che alcune pagine della Bibbia fossero scritte alla maniera dei moderni libri di scienza esplicitando concetti puramente scientifici quali l’atomo, le molecole, le cellule, il DNA, la forza di gravità etc. ma se avesse fatto ciò, migliaia e migliaia di anni fa, nessuno ci avrebbe capito un bel nulla, a cominciare dall’agiografo, e non capendo, tali persone neppure avrebbero creduto. Oggigiorno, quando un bambino chiede alla propria mamma o al papà come nascano i bambini, non gli si risponde spiegandogli, nel dettaglio, cosa sia il sesso, bensì si usano metafore semplici come quella delle api, dei fiori e dell’impollinazione. Ovviamente un bimbo non nasce poiché l’ape impollina il fiore; tale metafora, però, può aiutare il bambino a capire. 

Finanche in fisica, molte volte, per far capire ai più certi concetti, è necessario usare un linguaggio metaforico e figurato. Significativa, ad esempio, è l'allegoria del palloncino (usata per spiegare il fenomeno dell'espansione dell'universo). Alcuni pensano che le galassie si allontanino le une dalle altre (red shift) perché dotate di moto proprio ma così non è. Per capire meglio la questione, osserviamo l'immagine sottostante (pubblicata, anni fa, dalla rivista americana LIFE); ritrae una ragazzina impegnata a gonfiare un palloncino con sopra riportati dei punti.

espansione universo palloncino
(fonte: J.R.Eyerman-Time & Life Pictures-Getty Images)

Guardando quelle foto (l'una affiancata all'altra), notiamo subito due cose. Nell'immagine di destra, il palloncino è decisamente più grande di com'era prima e, soprattutto, i punti presenti su di esso appaiono più distanti, gli uni dagl'altri, rispetto a quando il palloncino era sgonfio. Infine, notiamo una terza cosa: sebbene quei punti, nella seconda foto, siano più lontani di prima, la loro disposizione è rimasta immutata. Supponiamo, adesso, che la superficie del palloncino sia lo spazio intergalattico e che quei punti siano le galassie: l'universo, espandendosi, diventa progressivamente più grande; le galassie, invece, si allontanano, le une dalle altre, non a causa di un movimento proprio, ma per "distensione" dello spazio. L'esempio del palloncino, però, non va preso alla lettera. L'universo, infatti, non è un pallone, né si espande a causa di un pompaggio. Inoltre, l'universo non ha un centro o un nucleo e non si espande all'interno di qualcosa come accade, invece, col palloncino. Tuttavia, nonostante tale metafora presenti delle difficoltà, è ancora oggi la più usata per spiegare, in modo semplice, il meccanismo dell'espansione dell'universo (l'hanno usata e la utilizzano tuttora i migliori divulgatori scientifici). Non deve, allora, stupirci che il primo capitolo del Libro della Genesi (scritto migliaia e migliaia di anni fa), raccontando le origini dell'universo, ci presenti un resoconto della creazione estremamente semplificato.

Semplificato sì ma allo stesso tempo decisamente corretto. La Bibbia, infatti, non ci dice che Dio schioccò le dita e all’istante apparvero tutte le cose come le conosciamo adesso. Ci dice, invece, che la Creazione avvenne gradualmente: in più momenti. Ciò trova perfettamente conferma nelle scoperte scientifiche. Ad esempio, la Genesi ci dice che in origine la Terra era interamente sommersa dall’acqua e che solo poi apparve “l’asciutto”; ebbene, qualcosa di analogo lo dice anche la scienza. L’origine delle terre emerse ebbe inizio con un maxi continente (Pangea) emerso dopo che il pianeta era stato a lungo sommerso dall’acqua. Sul perché i tempi, nella Bibbia, siano più “ristretti”, rispetto alle ere geologiche di cui parla la geologia, invito a leggere quanto scritto qui:

QUANTO DURARONO I GIORNI DELLA CREAZIONE?

La Sacra Scrittura ci dice anche che Dio creò prima il regno vegetale, poi quello animale e solo alla fine l’uomo. Anche questo è confermato dalla scienza. Così com’è confermato che il regno animale apparve, in principio, in acqua (in mare) e da lì, poi, si trasferì alla terra asciutta.

Come poteva un uomo, oltre 3000 anni fa, sapere tutte queste cose?