PERCHE' GESU' PREGAVA?

Perché se Gesù è Dio incarnato, Dio manda un angelo a confortare sé stesso? (Luca 22-43) E perché Gesù prega sé stesso? (Ebrei 5:7-10) (OBIEZIONI E DOMANDE DI UN NON CREDENTE)

In Gesù coesistono perfettamente due nature: quella umana e quella divina. Gesù, in pratica, è vero Dio e vero uomo. Rispondo alla suddetta domanda citando ciò che scrisse, a riguardo, San Tommaso d’Aquino nella “Summa Teologica”:

1. Cristo poteva far tutto quello che voleva in quanto Dio, ma non in quanto uomo, poiché in quanto uomo non aveva l'onnipotenza, come abbiamo detto. Tuttavia, essendo insieme Dio e uomo, volle rivolgere preghiere al Padre, non perché impotente, ma per nostra istruzione. Primo, per farci capire che egli procede dal Padre. Onde egli stesso dichiara: "Ho detto così", cioè le parole della preghiera, "per il popolo che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato". E S. Ilario commenta: "Non aveva bisogno di pregare; pregò per noi, perché non ignorassimo il Figlio". - Secondo, per darci l'esempio. Per cui scrive S. Ambrogio: "Cerca di non fraintendere, così da pensare che il Figlio di Dio preghi come un debole, per impetrare quello che non può fare. Fonte di potenza e maestro d'obbedienza, egli con il suo esempio ci forma ai precetti della virtù". E S. Agostino: "Il Signore nella sua forma di servo avrebbe potuto pregare in silenzio, se fosse stato necessario. Invece pregando il Padre volle mostrarsi apertamente, per ricordare che era nostro maestro".

2. Cristo sapeva che tra le cose future a lui note alcune sarebbero avvenute per la sua preghiera. Di queste appunto era conveniente far domanda a Dio.

3. L'elevazione è un movimento verso l'alto. Ma il moto, come dice Aristotele, può essere preso in due sensi. Primo, in senso proprio come passaggio dalla potenza all'atto, quale "atto di un ente imperfetto". In tal senso l'elevazione spetta a chi è in alto potenzialmente e non attualmente. E sotto tale aspetto, come nota il Damasceno, "l'intelligenza umana di Cristo non ha bisogno di salire a Dio, perché è sempre unita con Dio per l'unione ipostatica e per la contemplazione beata". - Secondo, il moto può significare "l'atto di un ente perfetto", cioè esistente in atto, ossia come si dicono moto il conoscere e il sentire. In questo senso l'intelligenza di Cristo si eleva sempre verso Dio, perché egli lo contempla sempre come superiore a se stesso.

Dunque, Gesù pregava anche per dare il buon esempio. Del resto, si fece battezzare pur non avendone alcun bisogno, così come sua Madre, dopo averlo dato alla luce, si sottopose ai riti di purificazione non avendone, anch’essa, bisogno.