LA PROFEZIA DELLA SCOMPARSA DI TIRO SI E' AVVERATA?

antica carta geografica Tiro e Sidone

In Ez 26,17-21 l’autore del passo predice la scomparsa di Tiro: «Come sei andata in rovina tu, che vivevi del mare, o città celebrata […]. I paesi marittimi rimangono sbigottiti per la tua fine”. Poiché così dice il Signore Dio: “Quando ti avrò ridotta una città desolata come quelle città che non sono più abitate […], ti farò dimorare nelle regioni profonde […] perché tu non sia più abitata […]. Non esisterai più: ti si cercherà ma non sarai più ritrovata. Oracolo del Signore Dio».
Tiro è ancora oggi abitata e nel 1984 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità. (OBIEZIONE ESPRESSA DA UN LAICISTA)

Leggendo il pezzo succitato, mi ha colpito subito vedere tutte quelle parentesi quadre con all’interno dei puntini; qualcuno, in pratica, dopo aver estrapolato un brano dal Libro del Profeta Ezechiele, lo ha “menomato” di alcune sue parti per poi presentarci, mediante cuci e incolla, una sintesi a dir poco fuorviante. Certo, leggendo quanto sopra riportato, e sapendo che tutt’ora esiste in Libano una città chiamata Tiro, verrebbe da pensare che quella profezia biblica non si sia avverata. Le cose, in realtà, stanno diversamente. Iniziamo, allora, a leggere quel brano per intero:

1 Il primo giorno del mese, dell'anno undecimo, mi fu rivolta questa parola del Signore: 2 «Figlio dell'uomo, poiché Tiro ha detto di Gerusalemme: Ah, Ah! eccola infranta la porta delle nazioni; verso di me essa si volge, la sua ricchezza è devastata. 3 Ebbene, così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Tiro. Manderò contro di te molti popoli, come il mare solleva le onde, 4 e distruggeranno le mura di Tiro, e demoliranno le sue torri: spazzerò via da essa anche la polvere e la ridurrò a un arido scoglio. 5 Essa diverrà, in mezzo al mare, un luogo dove stendere le reti, poiché io ho parlato - oracolo del Signore. Essa sarà data in preda ai popoli 6 e le sue figlie in piena campagna saranno uccise di spada; allora sapranno che io sono il Signore. 7 Perché dice il Signore Dio: Io mando da settentrione contro Tiro Nabucodònosor re di Babilonia, il re dei re, con cavalli, carri e cavalieri e una folla, un popolo immenso. 8 Le tue figlie, in terra ferma, ucciderà di spada, contro di te costruirà bastioni, alzerà terrapieni, disporrà un tetto di scudi. 9 Con gli arieti colpirà le tue mura, demolirà le tue torri con i suoi ordigni. 10 La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale che ti coprirà con la sua polvere, per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei carri tremeranno le tue mura, quando entrerà dalle tue porte come si entra in una città espugnata. 11 Con gli zoccoli dei suoi cavalli calpesterà tutte le tue strade, passerà il tuo popolo a fil di spada, abbatterà le tue colonne protettrici. 12 Saccheggeranno le tue ricchezze, faran bottino delle tue mercanzie. Abbatteranno le tue mura, demoliranno i tuoi splendidi palazzi: getteranno in mezzo al mare le tue pietre, i tuoi legnami e la tua polvere. 13 Farò cessare lo strepito delle tue canzoni e non si udrà più il suono delle tue cetre. 14 Ti renderò simile a un arido scoglio, a un luogo dove stendere le reti; tu non sarai più ricostruita, poiché io, il Signore, ho parlato». Oracolo del Signore Dio. 15 Così dice a Tiro il Signore Dio: «Al fragore della tua caduta, al gemito dei feriti, quando la strage infierirà in mezzo a te, le isole forse non tremeranno? 16 Tutti i prìncipi del mare scenderanno dai loro troni, deporranno i loro manti, si spoglieranno delle vesti ricamate, si vestiranno a lutto e seduti per terra tremeranno ad ogni istante, spaventati per te. 17 Su di te alzeranno un lamento e diranno: Perché sei scomparsa dai mari, città famosa, potente sui mari? Essa e i suoi abitanti, che incutevano terrore su tutta la terraferma. 18 Ora le isole tremano, nel giorno della tua caduta, le isole del mare sono spaventate per la tua fine». 19 Poiché dice il Signore Dio: «Quando avrò fatto di te una città deserta, come sono le città disabitate, e avrò fatto salire su di te l'abisso e le grandi acque ti avranno ricoperto, 20 allora ti farò scendere nella fossa, verso le generazioni del passato, e ti farò abitare nelle regioni sotterranee, in luoghi desolati da secoli, con quelli che sono scesi nella fossa, perché tu non sia più abitata: allora io darò splendore alla terra dei viventi. 21 Ti renderò oggetto di spavento e più non sarai, ti si cercherà ma né ora né mai sarai ritrovata». Oracolo del Signore Dio.

Mi sono permesso di evidenziare, in grassetto, alcune delle parti più significative ed interessanti del brano in questione. Innanzitutto, bisogna sapere che solo una porzione dell’attuale Tiro corrisponde, forse (e ribadisco forse), all’omonima città fenicia abitata al tempo del profeta Ezechiele. All’epoca, l’antica Tiro si sviluppava sia sul continente che su di un isolotto a pochi km dalla costa. La città costiera fu distrutta completamente da Nabucodònosor e restò un cumulo di macerie per oltre due secoli. Rimase fiorente, invece, la parte insulare della città (che pare avesse mura altissime). Nel 332 a.c. fu Alessandro Magno ad assediare Tiro. Poiché Nabucodònosor aveva impiegato circa 13 anni per avere la meglio su tale città, senza, fra l’altro, riuscire a distruggerla completamente (l’isolotto sopravvisse all’assedio), Alessandro ebbe un’idea a suo modo brillante. Utilizzò le rovine della città costiera (quella distrutta dal re babilonese) per costruire una sorta di ponte o diga, un terrapieno, che congiungesse la terraferma all’isola. Fu così che dopo circa sette mesi di assedio, l’isola di Tiro cadde e fu anch’essa distrutta. Col passare del tempo, la sabbia trasportata dalle correnti, depositandosi lungo e sopra il terrapieno fatto costruire a suo tempo da Alessandro Magno, fece sì che quel tratto di mare diventasse una penisola. L’isolotto, oggi, di fatto, non c’è più e, come scrive l’enciclopedia Treccani, la città antica è in gran parte sommersa o ricoperta dalle sabbie. L’attuale Tiro sorge, in gran parte, là dove, un tempo, c’era il mare e in Medioriente è meglio conosciuta come  ṢŪR (o Sour). Tale cittadina, nel 1840, contava una popolazione di circa 3.000 abitanti (fonte enciclopedia Treccani, edizione del 1937); ad oggi, invece, ne conta poco più di 40.000.

Tiriamo, adesso, le somme: Ezechiele scrisse che la città sarebbe stata assalita da molti popoli e così è stato. Dopo i vari tentativi fatti dai re assiri, Nabucodònosor la prese e la distrusse nel 573 a.c. Dai babilonesi passò ai persiani, fino ad arrivare alla conquista di Alessandro Magno sotto il quale la città, non solo fu praticamente rasa al suolo (compreso l’isolotto), ma cambiò anche (e definitivamente) il proprio aspetto geografico (lo stretto di mare che separava la costa dall’isolotto divenne una penisola). La cittadina di ṢŪR, sorta lungo la penisola venutasi a creare col tempo, a sua volta, continuò a subire vari attacchi (dai diadochi prima, e dai romani poi). Conquistata dai musulmani nel 638, fu ripetutamente assediata dai crociati che la presero nel 1124. Nel 1202 fu quasi interamente distrutta da un terremoto; fu porto sotto i Franchi per poi essere presa nel 1291 da al-Malik al-Ashraf Khalīl ibn Qala‛ūn che la devastò. Agl'inizi del sec. XIV Abulfeda la vide in rovina. Un nuovo terremoto, nel 1837, la danneggiò gravemente. (fonte Treccani)

Ezechiele scrisse che le pietre, il legname e finanche la polvere, componenti l’antica e splendida città di Tiro (di epoca fenicia), sarebbero stati gettati in mare e così è stato. Alessandro Magno, infatti, usò le rovine della città costiera (già distrutta, appunto, da Nabucodònosor) per costruire il terrapieno che unì la costa all’isolotto. Il sito archeologico di Tiro, oggi patrimonio Unesco dell’umanità, contiene ruderi di epoca ellenistica, romana e bizantina (tra cui l’ippodromo romano meglio conservato al mondo); mentre del periodo fenicio non è rimasto praticamente nulla salvo qualcosina di scarsissima entità. Vale la pena citare, a riguardo, ciò che scrisse l’enciclopedia Treccani nell’edizione del 1966:

Ricerche archeologiche a T. effettuate da E. Renan nel 186o-61, da Th. Macridy Bey nel 1903 e da D. Le Lasseur nel 1921 non hanno portato a risultati rilevanti; per mezzo di indagini sottomarine, integrate da osservazioni di superficie, sondaggi sulla riva e fotografie aeree, compiute negli anni 1934-36, il p. A. Poidebard è riuscito a determinare il sito del porto Sud. Regolari campagne di scavo nella parte meridionale di T. e sulla costa continentale S si compiono dal 1947 per iniziativa del Servizio delle Antichità del Libano sotto la direzione di M. Chéhab; esse hanno portato alla luce notevoli complessi dei periodi ellenistico, romano e bizantino.

Ezechiele scrisse, pure, che Tiro sarebbe diventata come un arido scoglio sul quale i pescatori gettano le reti. Ebbene, l’archeologa Nina Jidejian (americana di nascita ma naturalizzata libanese), nel suo libro Tyre Through the Ages, del 1969, in merito a quel posto, scrisse: “Il porto è divenuto un luogo dove trovano riparo le barche da pesca e dove si stendono le reti”.

Infine, Ezechiele scrisse che le acque del mare avrebbero ricoperto Tiro in modo tale da non poterla più ritrovare, né ricostruire e così è stato. La parte più antica della città (quella abitata al tempo della profezia) è in gran parte (o forse del tutto) sommersa. Scrive l’enciclopedia Treccani:

La città antica è in gran parte sommersa o ricoperta dalle sabbie.

La città araba di ṢŪR, che qui in occidente continuiamo a chiamare Tiro, non sorge esattamente là dove si trovava la Tiro antica ma nei dintorni. A riguardo, l’enciclopedia Treccani (edizione del 1966) scrisse:

A T. resta ancora sconosciuto il sito del tempio di Melqart; non è stato rinvenuto alcun resto della diga di Alessandro, difficilmente recuperabile a causa del grande spessore dello strato di sabbia accumulatosi al di sopra di essa. È inoltre dubbia l'ubicazione della città continentale (la Ushu delle fonti assire, Παλαίτυρος -ο ἡ πάλαια Τύρος- e Tyrus Vetus nelle fonti greche e latine) che E. Renan collocava sul sito dell'attuale Tell el-Ma῾shuq circa 2 km a E di T., e che ora si preferisce situare a Tell er-Reshidiye, 5 km a S della città insulare.

L’edizione Treccani del ’37 , nelle ultime righe dedicate alla storia di Tiro, chiude dicendo:

Al suo posto si trovano ora pochi ruderi del passato e un misero villaggio che porta il suo antico nome aramaico: Ṣūr.

Coloro che insistono a dire che la profezia non si sia avverata si appellano al fatto che non tutta quella zona sia rimasta disabitata. Ezechiele, però, non scrisse che l’intera zona adiacente alla città sarebbe rimasta deserta ma che Tiro (là dove si trovava all’epoca) sarebbe stata distrutta per poi fare una fine tale da non poterla ricostruire (là dov’era) neppure volendo. Ebbene, come faceva Ezechiele a sapere che la distruzione della città sarebbe effettivamente avvenuta? Come faceva a sapere che finanche le pietre e il legname di cui era fatta sarebbero stati buttati a mare? E ancora, come faceva a sapere che buona parte (o forse tutto) il territorio dell’antica Tiro si sarebbe inabissato? I fatti, a mio avviso, dicono che la profezia si sia avverata e pure in pieno. Che successivamente si sia costruito tutto intorno, compreso là dove un tempo c’era il mare, è un altro discorso. Cos'altro sarebbe dovuto succedere in quel luogo affinché restasse disabitato in ogni dove? Va fatta, poi, un’ultima considerazione. Al tempo di Ezechiele, Tiro era una delle più ricche, potenti, grandi e importanti città dell’epoca. Dopo essere stata distrutta da Alessandro Magno, però, smise definitivamente di esserlo. Nell’800, come si evince dalla Treccani, era poco più che un villaggio. Oggi conta alcune decine di migliaia di abitanti ma è conosciuta nel mondo unicamente per il proprio passato di epoca fenicia e per essere stata più volte menzionata nella Bibbia. Fra l’altro, erigendosi oggi su un terrapieno solo in parte naturale, è esposta, purtroppo, probabilmente, alle calamità molto più di quanto non lo siano altri territori.

Fonti:
http://www.treccani.it/enciclopedia/tiro_%28Enciclopedia-Italiana%29/

http://www.treccani.it/enciclopedia/tiro_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/

http://www.treccani.it/enciclopedia/tiro_res-fa48fb6e-07a5-11e0-9962-d5ce3506d72e/

http://archeo.wikia.com/wiki/Tiro